Attacchi di panico

09:00 Redazione 0 Comments



Gli attacchi di panico possono essere considerati come una improvvisa manifestazione di ansia, ove quattro più sintomi somatici o cognitivi aumentano progressivamente o si manifestano entro un periodo di 10 minuti.
Classicamente si ha la presenza di capogiri, sudorazione, tachicardia o tremori per quel che concerne le risposte somatiche, mentre da un punto di vista più propriamente cognitivo i sintomi riguardano la paura di perdere il controllo o di diventare pazzo e più frequentemente la paura di soffocare o di morire.
Il disturbo di attacco di panico, affinché possa essere diagnosticato, deve comprendere una presenza ricorrente e inaspettata della sintomatologia.
Da un punto di vista cognitivo risulta centrale il timore circa l'esperienza di alcuni eventi specifici: il disturbo stesso sarebbe il risultato di catastrofiche interpretazioni circa gli eventi e dalle quali si originerebbe una sequenza di pensieri, emozioni e sensazioni tali da innescare un vero e proprio circolo vizioso.
L'evento attivante verrebbe quindi interpretato in termini di pericolo e tale minaccia attiverebbe lo stato di ansia, innescando i sintomi somatici associati.
La presenza dei sintomi verrà così interpretata in termini catastrofici segnalando ulteriore pericolo e ciò contribuirà ulteriormente all'incremento dell'ansia e del livello di attivazione complessiva dell'individuo.
Reazioni emotive a specifici stimoli quindi, innescheranno sensazioni corporee e queste ultime contribuiranno alla generazione di pensieri negativi circa le stesse sensazioni corporee e generando così ulteriore ansia.
Tale circolo vizioso culminerà con l'attacco di panico, sostenuto da ulteriori fattori di mantenimento, quali l'attenzione selettiva riguardo alle sensazioni corporee, i comportamenti protettivi e l'evitamento.
I comportamenti protettivi in particolare, sono alla base del mantenimento del disturbo, in quanto impediscono la disconferma delle convinzioni catastrofiche erronee e fanno si che il mancato avverarsi delle conseguenze temute venga imputato alle stesse condotte disfunzionali.

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