Perché l'attacco di panico ritorna?

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Spesso mi viene chiesto di spiegare il motivo per cui l’attacco di panico ritorna.
Effettivamente è possibile riscontrare con una certa frequenza la cronicizzazione del disturbo e chi soffre di attacchi di panico ricorrenti descrive di solito una determinata situazione scatenante, a partire dalla quale si è poi presentato il disturbo per la prima volta.
E’ come se si creasse una sottile linea di confine che separa la storia di vita del soggetto prima dell’evento e la fase successiva, quella caratterizzata dal disturbo (questo è ancor più evidente nelle diagnosi di disturbo post traumatico da stress).
Il problema di base dell’attacco di panico, così come di tutti i disturbi d’ansia, è che esso è alimentato da una serie di circoli viziosi, che continuamente determinano uno stato di iperattivazione.
Una interpretazione errata dell’evento esterno, considerato come altamente pericoloso, genera una risposta d’ansia tale da innescare tutta una serie di modificazioni, anche di tipo fisiologico. Si pensi ad esempio alle variazioni della temperatura corporea, della sudorazione, del battito cardiaco ecc.
Si creano così delle associazioni che legano la risposta e le sue conseguenze a quel determinato evento stimolo. Tale generalizzazione comporterà così la creazione di un circuito dell’ansia basato proprio sulla paura della paura.

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